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  • 01/28/2022 - 12:18 - Emergenza Peste Suina Africana: Valle d’Aosta indenne, situazione costantemente monitorata

01/28/2022 - 12:18 - Emergenza Peste Suina Africana: Valle d’Aosta indenne, situazione costantemente monitorata

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Gli Assessorati della Sanità, salute e politiche sociali e dell’Agricoltura e Risorse naturali, in merito al focolaio di Peste Suina Africana riscontrato in alcuni cinghiali selvatici nell’area di confine tra Piemonte e Liguria, comunicano l’aggiornamento della situazione epidemiologica con riferimento al contesto regionale, che tutt’ora è indenne da questa malattia.

Ieri, si sono riuniti per fare il punto della situazione i referenti delle strutture dell’Assessorato alla Sanità, salute e politiche sociali e dell’Assessorato all’agricoltura e risorse naturali, dei servizi veterinari dell’Azienda USL, dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Regione, della sezione di Aosta dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, del Corpo Forestale della Valle d’Aosta e del Comitato di gestione venatoria.

Il recente caso di conferma di Peste Suina Africana (PSA) avvenuto il 7 gennaio scorso in un cinghiale ad Ovada, in Piemonte, e il ritrovamento di altre due carcasse positive qualche giorno dopo hanno attivato una serie di misure di sicurezza per prevenire la diffusione della malattia nel resto del territorio e nelle Regioni confinanti. Il Piemonte e la Liguria, interessate dalla presenza del virus sui loro territori, stanno procedendo con il monitoraggio a tappeto delle carcasse di cinghiale in modo da rinvenirne il più possibile e evitare il diffondersi del virus stesso.

Maiali e cinghiali sani di solito possono essere infettati tramite contatto con animali infetti, compreso il contatto tra suini che pascolano all’aperto e cinghiali selvatici, tramite ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali infetti, scarti di cucina, broda a base di rifiuti alimentari e carne di cinghiale selvatico infetta (comprese le frattaglie) oppure attraverso il contatto con qualsiasi oggetto contaminato dal virus, come abbigliamento, veicoli e altre attrezzature. Le attività umane sono le principali responsabili della diffusione della malattia sulle lunghe distanze.

La PSA è una malattia virale molto contagiosa che colpisce suini domestici e cinghiali e non è trasmissibile all’uomo, ma la diffusione di questa malattia potrebbe rappresentare un danno economico per le aziende italiane che operano nel settore della zootecnia e dell’agroalimentare, oltre ad avere ripercussioni anche sul fronte turistico, con il divieto di tutte le attività ricreative nell’habitat del cinghiale.

Nella nostra regione, accanto al monitoraggio effettuato dai servizi veterinari dell’Azienda USL sugli allevamenti e dal Corpo Forestale della Valle d’Aosta sugli animali selvatici, è importante la piena collaborazione di tutta la comunità per prevenire questo fenomeno con dei semplici accorgimenti:
1. Non abbandonare nell’ambiente avanzi o rifiuti alimentari: carni di suino o di cinghiale che possono essere veicolo di infezione per gli altri animali;
2. Evitare di importare prodotti a base di carne, soprattutto di dubbia provenienza, dai Paesi e aree colpite dalla PSA;
3. Se si possiede un suinetto da compagnia (nani, vietnamita) occorre comunicarlo ai Servizi Veterinari dell’Azienda USL;
4. Segnalare tempestivamente alle Stazioni Forestali eventuali carcasse di cinghiale rinvenute nell’ambiente.

Infine, se si vede un cinghiale morto o i suoi resti:
• Contattare il Corpo Forestale Valdostano al numero telefonico 1515;
• Memorizzare la posizione geografica;
• Se è possibile scattare una fotografia;
• Non toccare né spostare la carcassa.


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Fonte: Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali- Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d’Aosta



       

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