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  • 02/24/2019 - 18:49 - 73° anniversario dell’Autonomia, 71° anniversario dello Statuto speciale e Festa della Valle d’Aosta

02/24/2019 - 18:49 - 73° anniversario dell’Autonomia, 71° anniversario dello Statuto speciale e Festa della Valle d’Aosta

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Nel pomeriggio di oggi, domenica 24 febbraio 2019, si è svolta nella Sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale, ad Aosta, la cerimonia di consegna delle onorificenze di Amis et Amies de la Vallée d’Aoste e di Chevaliers de l’Autonomie in occasione del 73° anniversario dell’Autonomia e del 71° anniversario dello Statuto speciale.

Per la Festa della Valle d’Aosta sono stati premiati, con le seguenti motivazioni gli Amis et Amies de la Vallée d’Aoste :
Adolfo Angeletti: Una vita dedita allo studio e all'insegnamento per trasmettere e condividere il proprio sapere. Una vita scandita dal diritto, quella di Adolfo Angeletti, che ha dimostrato quanto gli argomenti giuridici non siano ambito fine a se stesso ma fertile terreno per il continuo accrescimento sia dei singoli che della comunità nel suo insieme. Grazie al suo prezioso contributo l'ordinamento valdostano si è rafforzato e aggiornato dalle numerose norme di attuazione che portano chiaramente la sua impronta.
Marta Cartabia: La sua missione è custodire i valori della nostra Costituzione, difenderne le disposizioni e tendere alla loro attuazione. Ma gli orizzonti del giudice Marta Cartabia vanno al di là dei confini italiani, spaziano nei contesti internazionali, si soffermano sui diritti umani fondamentali. Un inesauribile desiderio di cultura la spinge a osservare il mondo da diverse prospettive. Nelle montagne della Valle d'Aosta e nella pace di Ollomont, trova sempre nuove occasioni per scoprire le sfumature che, passo dopo passo, le offrono i ritmi e le regole della natura, aprendo il suo cuore alla comunità.
Valeria Montaldi: Affrontare le pagine dei suoi romanzi significa addentrarsi in un coinvolgente viaggio in epoche storiche lontane dalla nostra. Ma forse solo in apparenza, perché è proprio leggendo le vicende narrate da Valeria Montaldi che riannodiamo il legame col passato e rinsaldiamo le nostre radici. Conducendoci in un gioco di specchi del tempo, ambientato tra i castelli della Valle d'Aosta, gli echi evocati dalla scrittrice ci inducono a riscoprire la nostra storia e a custodire il patrimonio che il presente ci confida.
Giorgio Palmucci: L'accoglienza e la cultura turistica sono fondamento della professione di Giorgio Palmucci, uomo dalla profonda conoscenza di un settore che è motore dell'economia italiana. Per la Valle d'Aosta, sapere che un esperto dalla sua comprovata esperienza sceglie le sue località e le sue piste da sci è tanto un onore quanto uno stimolo a perseverare nel migliorarsi. Perché ogni suo viaggio nella nostra regione sia vissuto tre volte: quando lo sogna, quando lo vive, quando lo ricorda.
Karel Vrijsen: Flexibilité, esprit d’aventure et désir de liberté sont les qualités principales des campeurs. Si elles sont enrichies par la vie quotidienne typique d’un pays de montagne et par l’intuition d’un jeune entreprenant, l’on obtient un contexte idéal de partage. Ce profil décrit bien la personnalité de Karel Vrijsen, à qui, il y a bien des années, la communauté de Valpelline a tendu la main et lui, en la serrant sans hésiter, a su faire aimer la beauté naturelle de cette vallée à des milliers de jeunes belges.

Il riconoscimento di Chevaliers de l’Autonomie è stato consegnato a:
Renato Barbagallo
L'autonomie régionale, ou la passion d'une vie. De la Sicile, sa terre d'origine, en passant par Rome, terre d'études, pour arriver en Vallée d'Aoste, terre d'adoption, Renato Barbagallo a contribué à renforcer le potentiel de l'autonomie valdôtaine. Il a mis au service de la Vallée sa profonde connaissance de notre système juridique, en forgeant le savoir de générations entières d'élus, de dirigeants, de fonctionnaires et d’élèves. Et son texte « La Région Vallée d'Aoste » est devenu un best-seller valdôtain : un livre de divulgation empreint de la rigueur des ouvrages spécialisés.
Renzino Cosson
Entre sons et silence, la montagne parle à Renzino Cosson. Guide professionnel, il a exploré les massifs du monde entier lors de ses expéditions en Asie, en Afrique ou aux Amériques. À la tête du Secours Alpin Valdôtain, il a sauvé des vies en risquant la sienne. Avec son téléobjectif, il fixe les instants de bonheur, de lumière et d'enchantement qu'offrent les sommets alpins. Dans la stabilité de son Refuge Bertone, il tisse des liens et cultive les amitiés, tout comme il apprécie l'isolement et la tranquillité. La montagne lui parle et Renzino parle de la montagne. Si bien que l'écho de la Vallée d'Aoste résonne au-delà de nos horizons.
Fulvio Creux
De la fête de la Sainte-Cécile à Pont-Saint-Martin, où s’éveille son intérêt pour les fanfares, aux scènes italiennes et internationales, en dirigeant les plus prestigieux orchestres d'harmonie, Fulvio Creux a assuré la pérennité des hymnes et des sonneries d’ordonnance. Par ses compositions et ses transcriptions, il a suscité et transmis des rêves d'épopée. Par son talent de professeur, il a renforcé la connaissance du répertoire et des instruments des fanfares. Par son action, il a conféré à la Vallée d'Aoste une place de choix sur la scène musicale et imprimé un nouvel élan à la valorisation de l'immense patrimoine musical valdôtain.

Simone Origone
Aller plus vite qu’un avion au décollage et subir la même accélération qu’un pilote de Formule 1, mais sur des skis. Mission possible, si l’on s'appelle Simone Origone, l'homme qui, parti de Champoluc, a fait de la vitesse son style de ski et en a tiré d'immenses satisfactions : à dix reprises, le roi du kilomètre lancé, c'est lui. Et la Vallée d'Aoste lui en sait gré, car elle a fait le tour du monde avec lui. Grâce à sa passion sans limite et à ses rêves devenus réalité. Mais Simone est un rêveur on ne peut plus réaliste, parce que le défi lancé aux pentes impose rigueur et solidité. Comme la montagne d'où il vient et qu'il aime par-dessus tout.
Don Luigi Maquignaz (assente per motivi familiari)
Les montagnes sont la première révélation de Dieu, disait Jean-Paul II à l'abbé Luigi Maquignaz, à qui ces mots ont ouvert les yeux sur sa propre attraction pour la montagne, lui, le prêtre alpiniste qui a escaladé le Cervin 39 fois – la première à 16 ans, la dernière à 69 – qui a accompagné le Pape lors de ses séjours en Vallée d'Aoste, qui a célébré la messe du centenaire de l'Unité d'Italie dans la plus belle cathédrale au monde, au sommet du Mont Cervin. Pour Luigi Maquignaz, la montagne est une métaphore de la vie : engagement, fatigue, passion et magie. Et la vie humaine est comme cette fleur unique qui s'épanouit à l'ombre des rochers de son Cervin : un don de Dieu. Luigi Maquignaz, une vie au service de l'homme, de la foi et de la Vallée d'Aoste.

A ritirare il riconoscimento di Amis de la Vallée d’Aoste, anche lo scrittore Paolo Cognetti, insignito lo scorso anno, con la seguente motivazione: Scrivere di montagna non per sentito dire ma per il proprio vissuto ha tutt'altro significato, e ben lo sanno i lettori che hanno divorato le opere di Paolo Cognetti. Tanti, grazie a queste pagine, hanno scoperto o riscoperto una montagna che non è ostacolo, ma è opportunità e condivisione. Paolo Cognetti ha abbracciato una vita che è diventata metafora di una scalata, affrontata passo dopo passo, imparando a farsi carico della fatica e a sincronizzarsi ai ritmi della natura. La Valle d'Aosta gli è sempre stata vicina, fornendogli sostegno nella salita all'Olimpo della scrittura e continuerà ad accompagnarlo nella conquista delle vette dei successi personali e professionali.

In apertura di cerimonia, i discorsi del Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali, Franco Manes, del Presidente del Consiglio regionale, Emily Rini e del Presidente della Regione, Antonio Fosson.

Celebriamo oggi un manifesto di ideali, simboli e valori, scelto per farci da guida nel nostro quotidiano di cittadini, amministratori e politici ha dichiarato il Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali, Franco Manes. Come “primo miglio” delle Istituzioni sul territorio, chiediamo anche norme certe e semplificate, che ci orientino nel nostro agire di tutti i giorni. I dispositivi di legge della nostra Regione sono infatti il nostro orizzonte operativo. Abbiamo bisogno di certezze e di continuità di riferimenti: dev’essere chiaro chi fa che cosa e con quali risorse, quale cornice giuridica sia la più corretta e come dobbiamo correttamente esplicitarla, tenendo conto che 73 Comuni su 74 hanno una popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Lavoriamo principalmente per una missione: risolvere i problemi della gente e superare le difficoltà del singolo e l’urgenza: tutto questo spesso si risolve con un’assunzione di assoluta responsabilità, di interpretazione, anche normativa, da parte del Sindaco. Da parte nostra, tuttavia, in quanto garanti del rapporto di fiducia tra il cittadino e l’estensione più prossima dello Stato, non possiamo permetterci in alcun modo l’errore del disimpegno, il coraggio che chiediamo alla comunità dev’essere prima di tutto nostro.

La Valle d'Aosta è volontà di esistere in quanto comunità autonoma con un patrimonio identitario unico nel suo genere, che si è forgiato attraverso i secoli e che ha dato luogo a una elaborazione culturale e civile tutta sua - ha detto il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini -. La responsabilità nei confronti del nostro Statuto, quindi, è la responsabilità nei confronti del nostro territorio e della nostra gente. Ma la celebrazione di oggi richiama anche un impegno nei confronti delle Istituzioni nate dal nostro Statuto: un impegno a rispettarle e ad accrescerne l'autorevolezza, in un momento che potrebbe essere propizio, visto che il confronto sul regionalismo differenziato è tornato fortunatamente d'attualità nell'agenda politica nazionale. Il tema però divide, perché c'è chi teme che dietro si possa in realtà nascondere una secessione dei territori e delle relative comunità. Io non credo che sia in atto un attacco all'unità o alla coesione dello Stato, anzi mi auguro che si ritorni a un dibattito serio e costruttivo sul federalismo in Italia affinché le istanze e le richieste dei territori e delle comunità locali possano essere tenute sempre più in considerazione, alla luce del fatto che sono i territori e le comunità a essere il motore dello sviluppo. Motivo per cui come Valle d'Aosta, per fare ancora di più e meglio, occorre lavorare tutti insieme in maniera coordinata, all'interno come all'esterno della nostra Regione. All'interno, partendo da un confronto serio e costruttivo sui temi, senza preconcetti. All'esterno, cercando di fare rete con le altre realtà territoriali, in particolare con quelle con il nostro stesso ordinamento, dando nuovo slancio a quel coordinamento tra Regioni a Statuto Speciale così importante oggigiorno alla luce del regionalismo differenziato in discussione a Roma.

Gli Amis e i Chevaliers de l’Autonomie che accogliamo oggi rappresentano, nelle loro individualità e nelle loro qualità, i nostri valori - ha dichiarato il Presidente della Regione Antonio Fosson.
Ognuno di loro porta nel mondo la Valle d’Aosta, attraverso il proprio modo di essere e il proprio operato: la cultura del diritto come strumento di garanzia, di Adolfo Angeletti, la fantasia, di Valeria Montaldi, il senso delle istituzioni, di Marta Cartabia, la solidarietà, di Karel Vrijsen, l’apertura verso il mondo, di Giorgio Palmucci. E ancora, la forza e l’energia, di Simone Origone, la passione per la montagna, di Renzino Cosson, l’amore per l’autonomia, di Renato Barbagallo, la ricerca dell’armonia, di Fulvio Creux, l’esigenza di spiritualità di Don Luigi Maquignaz, che oggi festeggia i suoi 90 anni
Lavoriamo con i Comuni valdostani, e con tutti gli attori economici e sociali, per mettere in atto le politiche necessarie per rispondere alle sfide che dobbiamo vincere al fine di garantire alla nostra comunità opportunità di formazione per i giovani, di lavoro e di sviluppo sostenibile.
Lavoriamo, infine, per mettere a frutto la forza della nostra identità, in particolare nelle relazioni con le comunità francofone, ma anche promuovendo le nostre eccellenze turistiche, culturali e produttive. Un risultato che non può prescindere dall’esistenza di infrastrutture di collegamento transfrontaliero e internazionale moderne e performanti.
Lo facciamo sicuri dei risultati che potremo ottenere grazie all’autogoverno e alla nostra caparbietà montanara, che è da sempre associata alla solidarietà, all’aiuto e all’attenzione ai più deboli, agli anziani e alla qualità dei servizi che devono essere garantiti alla nostra comunità.

La cerimonia si è conclusa con l’esecuzione dell’Inno della Valle d’Aosta, Montagnes Valdôtaines, da parte del Coro Sant’Orso, diretto dal Maestro Angelo Filippini.

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Fonte: Presidenza della Regione – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste



       

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