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  • 04/24/2019 - 8:44 - Settant’anni fa le prime elezioni regionali: una conquista per il diritto alla democrazia

04/24/2019 - 8:44 - Settant’anni fa le prime elezioni regionali: una conquista per il diritto alla democrazia

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La Presidenza della Regione ricorda che cade oggi, mercoledì 24 aprile, il 70° anniversario delle prime elezioni in Valle d’Aosta, un momento importante della storia democratica della Valle d’Aosta.
Come evidenzia il Presidente della Regione, il 24 aprile 1949 si concluse il percorso di costruzione della nuova architettura istituzionale della Valle d’Aosta, dopo la Seconda Guerra Mondiale, un percorso che attraverso l’emanazione dei Decreti Luogotenenziali del 1945, con il primo Consiglio della Valle del 1946, i cui venticinque componenti erano stati indicati dai partiti CLN, con la promulgazione della Legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948 (Statuto speciale per la Valle d’Aosta) e, infine, con l’elezione del Senatore Ernest Page e del Deputato Paolo Alfonso Farinet, lo stesso anno, porta alle prime elezioni regionali democratiche dopo l’oscuro periodo del fascismo.

Il Presidente della Regione vuole quindi evidenziare che ricordare questa data è doveroso, in quanto rappresenta la conquista di un diritto per nulla scontato, che dovrebbe essere sempre tenuto in grande considerazione quale alto dovere civico di ogni cittadino. Una data che è un simbolo di democrazia e espressione di libertà. Elementi questi che, in un momento di confusione di valori, bisogna celebrare e trasferire alle nuove generazioni.

Il 24 aprile 1949 ebbero luogo in Valle d’Aosta le prime elezioni dei 35 Consiglieri regionali che diedero avvio alla I Legislatura. Vinse la competizione elettorale una coalizione formata da DC e UV, con il 43,6% dei suffragi (28 seggi), mentre le sinistre ottennero il 33,2% (7 seggi). La lista Campanile e la lista Italiana rimasero fuori dal Consiglio. A capo dell’Esecutivo, fu eletto Severino Caveri, con Pierre Fosson all’industria e commercio, Luigi Fresia alle finanze, Albert Deffeyes al turismo, Flaviano Arbaney all’agricoltura e foreste, Amato Berthet alla pubblica istruzione e Giuseppe Ferdinando Bionaz ai lavori pubblici. Presidente del Consiglio fu eletto Vittorino Bondaz. Principale obiettivo del nuovo Consiglio eletto era il miglioramento delle condizioni materiali di vita dei valdostani.

Il nuovo Consiglio eletto si riunì per la prima volta il 21 maggio successivo. Ad aprire i lavori Pio Desiderato Norat: La giornata di oggi per noi Valdostani può essere considerata storica, poiché finalmente vediamo riconsacrati i nostri diritti all'autonomia che ci era stata lentamente sbocconcellata attraverso i secoli, poiché tutte le franchigie, i privilegi di cui fin dal medioevo eravamo beneficiari, ci vennero gradatamente soppressi, fino all'ultima violenta proibizione di parlare la nostra lingua francese e d'insegnarla nelle scuole elementari un ventennio addietro. Ora finalmente il nostro antico Conseil Des Commis potrà far riudire la sua voce e riprendere la difesa delle nostre tradizioni.

M. Vittorino Bondaz, élu Président du Conseil, a souligné dans son intervention : Dans cette journée historique, qui nous rattache au passé le plus glorieux de notre Pays, une promesse doit jaillir de nos cœurs: de contribuer avec toutes nos forces à ce que notre autonomie devienne viable, avec des jours de paix et de prospérité pour le Pays.

A l’occasion de la constitution du Gouvernement, le Président de la Junte régionale, M. Severino Caveri a dit : Je suis heureux de saluer le nouveau Conseil, qui est aussi le premier Conseil que le peuple valdôtain ait élu dans son histoire séculaire. Je suis heureux de constater que toutes les classes sociales y sont représentées, que la représentation des différentes zones est mieux distribuée qu'auparavant. Je suis heureux de constater que la paysannerie valdôtaine, qui était absente dans le vieux Conseil, y soit dignement représentée.

C'est la paysannerie valdôtaine qui est la colonne vertébrale du pays: c'est la paysannerie valdôtaine qui est le premier soutien et le plus courageux défenseur de l'Autonomie. […] Nous devons ensemble continuer le chemin que nous a­vons commencé, avec le pas lent mais constant du montagnard: dans la mémoire d'Emile Chanoux et de tous les morts sur la montagne, nous devons servir le Pays, en lui offrant l'accomplissement du devoir de chaque jour, nos amertumes et nos espérances.


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Fonte: Presidenza della Regione – Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta



       

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