PERICOLO VALANGHE |
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Accumuli in graduale consolidamento |
Lunedì 01/23/2017
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Il pericolo valanghe è 2-moderato su tutto il territorio regionale ed il problema tipico valanghivo è quello della neve ventata.
Il manto nevoso pare ben consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi. Le esposizioni settentrionali sono caratterizzate prevalentemente da cristalli angolari e non ci sono particolari tensioni interne. Gli accumuli recenti (maggiormente diffusi nelle zone del nord-ovest più vicine al confine con Francia e Svizzera, dal Gran San Bernardo fino alla Valgrisenche) sono importanti, ma quasi sempre molto evidenti e localizzati prevalentemente alle esposizioni orientali e sud-orientali dove dunque il manto nevoso risulta più complesso e instabile. |
Prevalentemente con forte sovraccarico è possibile sollecitare lo strato dell’ultima neve ventata, andando a staccare, nei cambi di pendenza, valanghe a lastroni, più o meno duri, anche di medie dimensioni. Sui pendii molto ripidi/estremi, in isolati casi, generalmente ben evidenti ed evitabili, è possibile provocarne il distacco anche con debole sovraccarico. Possibili isolate colate di neve umida dalle fasce rocciose soleggiate nelle ore più calde della giornata. Man mano che ci si sposta nel settore orientale della regione le criticità e il conseguente pericolo valanghe diminuiscono e la criticità maggiore diviene quella di scivolare o essere trascinati, in caso di piccoli distacchi, in zone erose e sassose.
In alta quota la situazione nivologica richiede comunque una buona capacità di valutazione locale del pericolo, a causa degli accumuli non sempre stabili e talvolta difficili da aggirare.
Tendenza pericolo valanghe: costante. |
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TENDENZA PERICOLO VALANGHE |
Martedì 24: |
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Mercoledì 25: |
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CONDIZIONI GENERALI aggiornate al 01/20/2017 |
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La superficie del manto nevoso è molto irregolare: neve a debole coesione bella da sciare (che si trova prevalentemente sotto il limite del bosco e nelle conche riparate) a mano a mano che si sale di quota si alterna e viene gradualmente rimpiazzata da neve molto lavorata dal vento, nella fattispecie accumuli sia soffici sia duri e compattati (esposizioni prevalenti SE), croste da vento più o meno portanti e neve dura marmorea o sastrugi; inoltre dossi e creste sono caratterizzati da ampie zone erose fino al suolo.
L'innevamento è continuo dai fondovalle, ma al di sotto dei 2200-2500 m non è presente un buon fondo (a sud e sotto il limite del bosco spesso proprio non c'è!) e quindi si può toccare facilmente il substrato sottostante.
A causa delle temperature rigide la neve è soggetta a metamorfismo costruttivo: verso cristalli sfaccettati negli strati superficiali (con conseguente riduzione della durezza delle croste da vento e da rigelo e riduzione delle tensioni interne), verso calici negli strati basali.
Non si segnala attività valanghiva di rilievo, nè spontanea nè provocata. |
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SCALA EUROPEA DEL PERICOLO VALANGHE |
Aumento del pericolo valanghe nell'arco della giornata |
| | 5 | MOLTO FORTE |
| | 4 | FORTE |
| | 3 | MARCATO |
| | 2 | MODERATO |
| | 1 | DEBOLE |
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PROBLEMI TIPICI VALANGHIVI |
LOCALIZZAZIONI CRITICHE |
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NEVE FRESCA |
NEVE VENTATA |
STRATI DEBOLI PERSISTENTI |
NEVE BAGNATA |
VALANGHE DI SLITTAMENTO |
IN NERO: ESPOSIZIONI E QUOTE PIU' CRITICHE |
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Bollettino neve e valanghe n° 60 emesso il 01/22/2017 ore 00:00
Bollettino neve e valanghe n° 60 emesso il 01/22/2017 ore 00:00 Valido al di fuori delle piste controllate e gestite dai comprensori sciistici. |
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Per una corretta interpretazione del Bollettino consultare la specifica guida AINEVA
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